I tagliateste di Bruxelles Aveva proprio ragione Gustave Flaubert: non si riesce a evitare i luoghi comuni, anche perché talvolta esprimono scomode verità. Prendiamo Italia e Grecia; sì, proprio loro, “stessa faccia stessa razza”, stesso destino politico. Nel giorno in cui a Roma si manovra per un governo d’emergenza, ad Atene si raggiunge l’intesa per un esecutivo di salute pubblica. Mario Monti di qua, Lucas Papademos di là. Due economisti d.o.c., l’uno ex commissario europeo, l’altro ex governatore della Banca centrale greca, poi vicepresidente di quella europea. Stefano Cingolani 14 NOV 2011
Draghi in Bce tra tragedia greca e panico indotto: che fare? Ci mancava pure il referendum greco per accompagnare con inni tragici il cambio alla Banca centrale europea. Mario Draghi ha vivo il ricordo di un altro voto popolare, quello danese che nel giugno 1992 respinse il trattato di Maastricht. La speculazione da mesi aveva già colpito le valute deboli (allora erano scandinave); a quel punto partì l’attacco alla lira italiana e a quella britannica. Stefano Cingolani 03 NOV 2011
Contro il paradigma declinista Il “fanatismo dell’Apocalisse”, come lo chiama Pascal Bruckner, nemico giurato dell’antiumanista ideologia della Terra, ha aggiunto al suo vocabolario escatologico un’altra espressione: i “licenziamenti facili”. Che la usino come schermo i sindacati e i partiti del no, è ovvio. Sembra invece un autogol se entra nel lessico del governo. Nota Franco Bruni sulla Stampa: “Menzionare la facilitazione del licenziamento dei lavoratori a tempo indeterminato è inutilmente provocatorio”. Stefano Cingolani 30 OTT 2011
Zero in governance all’Europa Rullano i tamburi dell’ultimatum, anche se il vertice di oggi potrebbe finire con l’ennesimo penultimatum: l’Ecofin è stato cancellato, quindi niente ministri operativi, si vedono solo i capi di stato e di governo, ma chi si arroga il diritto di decidere per tutti non è in grado di decidere per se stesso. Il presidente di Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, annuncia accordi dirompenti, ma la cancelliera tedesca, Angela Merkel, è nelle mani della commissione bilancio del Bundestag, segnata dagli umori dei morenti liberali e degli scalpitanti bavaresi. Leggi Consigli liberali per Draghi Stefano Cingolani 26 OTT 2011
Dizionario degli inganni messi a punto dagli apocalittici Wei Ji, due ideogrammi, pericolo e opportunità. In cinese, crisi si dice così. E Canning Fox che da Hong Kong guida il colosso delle telecomunicazioni Hutchison Whampoa (in Italia gestisce “3”), spiega: “E’ come il sogno di Giuseppe nella Genesi, ma al contrario, per noi sono cominciati i sette anni di vacche grasse”. Chi sa cogliere l’occasione, cambia e si sviluppa. Nell’esausto occidente, invece, trionfa imperioso il pensiero negativo. Eppure, passando in rassegna le voci che arrivano dall’Apocalisse, si scoprono sorprendenti verità. Stefano Cingolani 24 OTT 2011
Cosa deve fare l’Italia per combattere la sussiegosa impotenza europea L’asse Parigi-Berlino? Il motore franco-tedesco? Non scherziamo. Per capire come vanno davvero le cose, basta passare in rassegna la tragedia greca, madre di tutte le tragedie europee dei nostri giorni. Il 28 gennaio 2010 George Papandreou si presenta al forum di Davos, dove è sempre ospite gradito, e davanti al consesso di banchieri e politici, riuniti come ogni anno sulla “montagna incantata”, illustra le misure draconiane (almeno così sembravano) approvate per aggiustare i conti. Stefano Cingolani 21 OTT 2011
Quanti inganni nei lamenti apocalittici sui tagli alla spesa pubblica Gli ultimi a protestare sono i poliziotti. “Indignati siamo noi”, gridano, e non solo perché sono al fronte contro autonomi, antagonisti, black bloc. Ma perché debbono anche tirare la cinghia. Se la cavano meglio le mezze maniche che siedono davanti alle scartoffie dei ministeri: hanno salvato infatti i buoni pasto, simbolica incarnazione della lotta di classe nel Secondo millennio. Tagli, tagli, apocalisse della spesa pubblica: “Macelleria sociale”, “rigore a senso unico”, “manovra recessiva”. Stefano Cingolani 18 OTT 2011
“Lasciateci fallire”, il paradosso che unisce draghetti e liberisti “Lasciateci fallire in pace, banca fallita banca ripulita, l’azzardo morale non è morale”. I ragazzi che bivaccano davanti alla Banca d’Italia gridano slogan ed enunciano concetti che non s’erano mai sentiti. Se non, paradosso dei paradossi, in bocca a quelli che dovrebbero essere i loro più agguerriti avversari ideologici: i liberisti, nemici giurati dei salvataggi, convinti che siamo vittime di un intreccio perverso tra la plutocrazia e l’oligarchia, la maledizione delle 2 W, Wall Street e Washington. Sì, proprio così. Leggi L’establishment schizofrenico che sta con la Bce e con gli indignados di Francesco Forte Stefano Cingolani 15 OTT 2011
La crisi vista dal paradiso Art. 1, comma 2. L’autorità è fondata sul re (presidente) e sul popolo. Essa viene esercitata da entrambi secondo le disposizioni di questa Costituzione”. Fermi tutti. Altro che “We the people”, come scrissero i costituenti americani. Una sovranità divisa, quindi una non sovranità, diceva già nel XVI secolo Jean Bodin. Il presidente, pur eletto dal popolo, diventa un suo pari. E il re non è una mera espressione dell’unità nazionale, trasmette il trono per via ereditaria e cogestisce il potere. Insomma, torniamo agli statuti, al 1848 o prima ancora. Stefano Cingolani 02 OTT 2011
Proposta concreta e controversa per politiche pro crescita “Siamo come su un jet che sobbalza, perché fuori c’è tempesta e l’aereo non è dei migliori. I passeggeri sono allarmati, il pilota sa che non c’è pericolo, ma sa che a lungo andare, senza preavviso, se manca la benzina (cioè la crescita) l’apparecchio può perdere l’assetto di volo e quindi avvitarsi. Un attimo, che può sorprendere tutti”. Luigi Abete, presidente di Bnl e di Assonime (l’associazione tra le società per azioni), descrive al Foglio con un’immagine la crisi. Il velivolo rappresenta l’economia italiana, appesantita dal debito e minacciata da una stretta del credito che per ora non c’è, ma incombe. Stefano Cingolani 26 SET 2011