Sotto a chi tocca al FMI Il fronte frastagliato degli emergenti fa felice l’Europa Europa contro il resto del mondo, e gli Stati Uniti in mezzo. Le dimissioni di Dominique Strauss-Kahn hanno aperto la corsa alla poltrona di direttore generale del Fondo monetario internazionale, e per la prima volta i fondatori sono sfidati dalle nuove potenze economiche. Queste hanno colto l’occasione per negare il diritto acquisito degli europei che dura dal 1946 (il primo direttore fu un belga, Camille Gutt), in base a un patto con gli americani i quali sono sempre stati interessati a controllare la Banca mondiale, nelle cui casse circolano dollari, non unità di conto come i diritti speciali di prelievo (composti da un basket di valute: dollaro, euro, yen e sterlina) emessi dal FMI. Stefano Cingolani 20 MAG 2011
Dramma blu Onore al delegato Pino Viola che ha avuto il coraggio di ascoltare i suoi compagni e fare quello che pensava fosse il loro interesse. Onore a Pino Viola che, in preda a un dilemma politico e interiore, vuole dimettersi. Dice che è una questione di coerenza, ma la coerenza per un rappresentante sindacale non sta nell’ascoltare la voce della base? Ci si aspettava che oggi i vertici della Fiom reagissero così alla dolorosa intervista rilasciata al quotidiano Liberazione dal rappresentante sindacale alla ex Bertone. Stefano Cingolani 04 MAG 2011
Campioni d’Italia Come ha fatto Mario Draghi a convincere Wolfgang Schäuble oltre ad autorevoli opinionisti e giornali tedeschi (da Der Spiegel a Handesblatt), di essere l’uomo giusto alla Banca centrale europea, in barba a vecchi, ma radicati pregiudizi? E Giulio Tremonti? Ha sfidato la sacralità dei trattati davanti al Parlamento di Strasburgo e tutti lo hanno ascoltato sapendo che aveva ragione: sono stati concepiti prima della globalizzazione e andrebbero rivisti, come negarlo? Stefano Cingolani 20 APR 2011
I tormenti di Emma Quando venne eletta, i più la etichettarono “lady d’acciaio”, non solo per mancanza di fantasia visto che l’azienda di famiglia tratta proprio con i derivati del ferro e del carbone, ma per il suo piglio di guerriera tutta d’un pezzo. Ben presto, però, come l’amazzone Bradamante sotto l’elmo e il bianco pennacchio, Emma Marcegaglia rivelò un carattere sì fiero, ma trepidante, non alieno da passioni, smarrimenti e incertezze. Umana troppo umana, al pari del personaggio ariostesco (sarà perché Ferrara e Mantova sono così vicine). Emancipatasi dal mentore Montezemolo; attratta dalla malia di un Berlusconi che la tratta da figlioccia e ripete: “Il mio programma è esattamente come il tuo”. Stefano Cingolani 17 APR 2011
Perché le riforme di Tremonti ancora non incidono Tutto era cominciato il 31 gennaio con una lettera al Corriere della Sera, nella quale Silvio Berlusconi proponeva “la più grande frustata al cavallo dell’economia che la storia italiana ricordi”. Non “un’azione antidebito da formichine”, bensì misure per “portare la crescita oltre il tre-quattro per cento in cinque anni”. Il presidente del Consiglio lanciava l’offerta anche all’opposizione che l’ha fatta cadere. Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, ha preso in mano l’iniziativa. Stefano Cingolani 15 APR 2011
Con Galateri è completa la rivoluzione Generali che piace a Mediobanca La nomina di Gabriele Galateri conte di Genola alla presidenza delle Assicurazioni Generali chiude la prima fase con il successo di Mediobanca e dei manager che la guidano, a cominciare da Alberto Nagel. Ma ecco che si apre già la seconda fase di quella che a ragione viene chiamata la madre di tutte le battaglie finanziarie. Diretto come un tedesco sa essere, tocca a Dieter Rampl dare fuoco alle polveri annunciando la revisione del patto di sindacato Mediobanca, che controlla il 44 per cento del capitale e da otto anni regola i precari equilibri nella banca d’affari e, giù giù, nelle sue controllate più sensibili: Telecom, Rcs, Pirelli, Italcementi, Impregilo, Fondiaria e il gruppo Ligresti. Stefano Cingolani 09 APR 2011
In Mediobanca stat virtus “L’anziana gioventù” abita in Piazzetta Cuccia e dintorni. Ha vinto lei, dice Cesare Geronzi nella telefonata con Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera. Alberto Nagel, l’amministratore delegato che ha consegnato l’amara pillola al presidente di Generali, ha 47 anni. Renato Pagliaro, presidente della banca d’affari, è di poco più anziano (54 anni). Entrambi milanesi, bocconiani, entrati subito dopo la laurea in via Filodrammatici, sotto le ali protettrici di Vincenzo Maranghi, il fido maestro sostituto di Enrico Cuccia. Stefano Cingolani 07 APR 2011
La caduta degli dei E’ solo l’inizio. Le dimissioni di Cesare Geronzi dalla presidenza delle Assicurazioni Generali innescano una reazione a catena che può ridisegnare la mappa del potere finanziario. La Borsa festeggia facendo salire il titolo del tre per cento, e pregusta nuovi succulenti bocconi. S’aggiudica il primo round Diego Della Valle, che ha scosso l’albero. E consuma la propria rivincita Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca. Leggi Generali è ormai un western - Leggi In Generali e Rizzoli serve un manuale di governance - Leggi Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit - Leggi il ritratto di Cesare Geronzi Stefano Cingolani 06 APR 2011
Vita, morte e miracoli (presunti) della lobby nuclearista Eccola, la lobby dell’atomo, una spectre trasversale che accomuna destra e sinistra. Nel mondo intero fa crescere a ritmo forsennato centrali, anzi, bombe a cielo aperto. In Italia “vuol mettere le mani sulla torta da venti miliardi di euro”. Poco importa che i reattori siano diversi (gli Epr franco-tedeschi) da quelli di Fukushima, non solo più moderni, ma meno vulnerabili e con un diverso sistema di raffreddamento. Polémique d’abord. Stefano Cingolani 17 MAR 2011
Cubatura libre Il signor K. alla ricerca del piano casa Qualcuno doveva aver preso in giro Marco K. perché un mattino scoprì che tutto quel che aveva fatto non era sufficiente. Recuperata la vecchia pianta dal catasto, pagato un geometra perché mettesse in bella copia le planimetrie prima e dopo i lavori, versati i balzelli obbligatori, copiato dal notaio l’atto di proprietà, ottenuta la certificazione antisismica e quella ecologica, doveva aggiungere ancora altre carte. Marco K. voleva costruire una verandina sul terrazzo, ampliare due finestre e modificare la porta Stefano Cingolani 06 FEB 2011